Sicuramente il paesaggio è ciò che mi ha permesso di avvicinarmi alla fotografia.

Sin da piccolo, con macchine fotografiche usa e getta, scattavo paesaggi nei dintorni di casa dei miei nonni, in un piccolo paesino in provincia di Teramo, “nascosto” tra i Monti della Laga.

Crescendo, questa passione per il paesaggio e la natura è passata attraverso tutti i mezzi fotografici in mio possesso, dalla fotocamera compatta Nikon al primo smartphone, un Nokia 6600, ancora in attività.

Il mio legame indissolubile con il paesaggio è qualcosa che non riuscirò mai a spiegare, non come lo sento e come vorrei, perlomeno. Ammirare un paesaggio e fotografarlo sono per me hanno la stessa valenza, tanto che a volte può sembrare che magari “non mi stia godendo un momento” perché sento il bisogno di scattare una foto, ma in realtà quello è per me parte del mio piccolo, personalissimo “rituale” di apprezzamento di un bel paesaggio.

Tutt’ora, con i dovuti cambiamenti dovuti alla crescita personale e professionale e all’affinamento dell’occhio fotografico, oltre a tanti anni di sperimentazione, il paesaggio resta uno dei focus principali della mia produzione fotografica, sia lavorativa che non.

A livello lavorativo, cerco sempre di contestualizzare uno shooting, una situazione, una persona all’interno del paesaggio in cui è inserita; trovo che ciò conferisca un valore ancora maggiore all’intero progetto fotografico o video.

A livello personale, trovo la fotografia paesaggistica una delle attività più stimolanti, sia per il corpo che per lo spirito, in quanto scattare questo tipo di foto presuppone conoscenza del luogo, allenamento, resistenza, pazienza e altre skill da non sottovalutare.

Negli anni ho sviluppato un occhio sempre più attento a tutte le sfumature di un paesaggio, pertanto ho cominciato ad accostare a focali grandangolari, tipicamente impiegate per questo genere di fotografia, focali più lunghe, per potermi avvicinare anche ai dettagli e catturare forme, pattern e porzioni di scena, sia isolate dal contesto che inserite in esso.

Misurarsi con la natura è sempre, SEMPRE un’occasione di crescita personale.

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