The Shape of Nature

Occhi diversi osservano la natura in modi diversi.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di spaziare, di andare oltre e guardare dietro la “facciata”; per capire, indagare, approfondire. O, più semplicemente, per curiosare.

Quando si parla di natura, mi è davvero difficile “scegliere”. Non riesco ad imporre ai miei occhi di guardare soltanto la vastità o il particolare. Ricordo che tra le prime foto che abbia mai scattato con una macchina fotografica digitale c’erano paesaggi, farfalle, porzioni di tronchi d’albero, fiori, nuvole… tutto ciò che ho portato con me, fino ad ora. Il concetto di “pattern”, in natura, mi ha sempre attratto e affascinato, che si tratti del manto di un leopardo o del colore delle foglie di una particolare pianta, ho sempre subito un effetto ipnotico da parte di texture e motivi ricorrenti, soprattutto se “spontanei”.

Anche per questo motivo l’avvento del drone ha fornito nuovi spunti al mio processo creativo; il poter osservare dall’alto mi ha aperto, in questo senso, un’infinità di nuovi scenari e nuove possibilità espressive. Ciò che osservavo sulla corteccia di un albero può essere ora trasposto su un’intero bosco; i solchi su una porzione di roccia o sulla parete di una montagna diventano un’intera area montuosa, vista dall’alto.

Così mi sono trovato a far alzare il drone sopra scenari mozzafiato e, ancor prima del paesaggio sconfinato, delle montagne, dell’oceano, queste trame hanno catturato la mia attenzione. Come dei dipinti sapientemente realizzati dall’acqua in costante ritirata verso il mare, tracciando solchi, esaltando i colori del terreno e rendendoli vividi, quasi vivi, come a voler inscenare delle raffigurazioni di ambientazioni mitologiche, fatte di fuoco e acqua, di creature demoniache, suscitando ogni genere di emozione nell’occhio di chi osserva e vive la scena con i piedi a contatto con quel piano, e lo sguardo a decine di metri di distanza. Così osservavo, sbalordito, ciò che dall’alto del mio metro e 76 centimetri mi risultava tanto vicino, inserito in una miriade di elementi adiacenti, intersecati e intricati, riuscendo a malapena a distinguere il dettaglio di ciò che avevo sotto i piedi proiettato in quel mare di disegni.

Così ho trascorso ore, a perdermi, non sapendo dove guardare.
Disorientato ed estasiato.

Ho cercato di catturare quante più emozioni possibili, portandole con me fino a quando mi sarei trovato davanti allo schermo di questo computer, con le testimonianze di quella meraviglia, alle quali avrei dovuto rendere giustizia, estraendole dal grigiume di una foto poco contrastata, scattata tra uno scroscio di pioggia e l’altro.

Questo è il risultato di questa ricerca, di questo piccolo “studio” sulle forme e sui colori che solo la natura è in grado di generare, con un semplice flusso d’acqua.

Questo è “The Shape of Nature”, la Forma della Natura.

Vi lascio alla gallery completa e a degli approfondimenti video.

Cheers.

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